“Il
Salone del mobile è sicuramente uno degli eventi più importanti che vengono
ospitati da Milano, con una portata di circa 300mila persone provenienti da
tutto il mondo. Ad accompagnare il salone, nella città vengono realizzati i
numerosi eventi del Fuorisalone. Proprio molti di questi si trovano lungo il
rilevato ferroviario, tra via Sammartini e via Ferrante Aporti. Peccato che i turisti
non vedano solo le bellezze del design di Maarten Baas, Lee Broom, Luca
Nichetto, Ben Gorham, Panter&Tourron, Matteo Zorzenoni e
Baar&Bloemhoff, – interviene Samuele Piscina, Presidente del Municipio 2 di Milano -
ma anche il degrado che continua a provocare la presenza dell’hub di permanenza
dei clandestini in via Sammartini”
“Chissà a
cosa penseranno i turisti che andando a visitare il Fuorisalone troveranno
bivacchi, centinaia di panni stesi nell’area a verde pubblico in fondo a via
Sammartini e i muri e i cespugli utilizzati come latrine a cielo aperto. È
questo il biglietto da visita di Milano che l’attuale amministrazione vuole
consegnare ai turisti di tutto il mondo?”.
“Sono
ormai troppi i quartieri che stanno diventando di fatto invivibili a causa
delle forsennate politiche migratorie del Governo e del Comune, con il
risultato di rendere queste zone dei veri e propri ghetti che altro non causano
se non degrado, emergenze sanitarie e a una grande percezione d’insicurezza”.
“Già oggi
la situazione risulta invivibile per i cittadini e per i turisti. Non possiamo
attendere che riprendano gli sbarchi incontrastati e che gli ospiti del centro
si moltiplichino nuovamente. L’hub di via Sammartini è una fonte di degrado e
d’insicurezza e pertanto va chiuso in tempi celeri. Il Municipio 2 - conclude Piscina - auspica
che Grandi Stazioni riprenda possesso nell’immediato dei tunnel del rilevato
ferroviario di sua proprietà affinché si possa procedere al processo di
riqualificazione che era stato presentato anni addietro e che il Comune
contrasti l’arrivo di nuovi clandestini”.