Milano, 20 febbraio 2017
“Bene lo sgombero dell’RSA in Quartiere
Adriano, ma la presa in carico della sicurezza dell’area dovrà essere effettiva
ed efficace –
intervengono Samuele Piscina (Presidente del Municipio 2 di Milano) e
Luca Lepore (Assessore alla sicurezza e all’urbanistica)”.
“La struttura doveva essere realizzata a
scomputo oneri per il Comune di Milano, ma non è mai stata terminata a causa
del fallimento edilizio dell’impresa di Pasini, diventando di fatto un
ecomostro all’interno del quale chiunque può accedere abusivamente senza alcun
tipo di controllo o impedimento”.
“Nel corso degli anni i cittadini
hanno più volte segnalato la pericolosità dello stabile dove la scorsa estate
era stato tentato lo stupro di una ragazza ed erano stati appiccati degli
incendi, ma le richieste dei cittadini erano sempre rimaste inevase. Il
problema era evidentemente causato dalle continue occupazioni abusive.
All’interno dello stabile si potevano infatti trovare alloggi di fortuna di
balordi, di extracomunitari o di senza fissa dimora e le segnalazioni degli
episodi di microcriminalità nel quartiere erano troppo frequenti”.
“Il Municipio 2 sin dall’inizio del
mandato si era impegnato a sollevare il problema e a chiedere a gran voce che
venisse garantita la sicurezza dei cittadini, il decoro del quartiere e che lo
stabile fosse assegnato, ma la problematica sembrava non interessare il Comune
e il Giudice fallimentare”.
“Le scusanti e i rimpalli di
responsabilità nel passato sono stati numerosi e imbarazzanti, ma ora che la
sicurezza dell’area è stata finalmente assegnata alla futura proprietà, -
concludono i 2 esponenti – le giustificazioni non sono più ammesse.
Oltre a organizzare un presidio fisso e costante è necessario effettuare la
chiusura degli accessi realizzando una recinzione adeguata. Nel frattempo però
la firma della convenzione e il rogito continuano a essere rinviati. La nuova
data sembra essere fissata per metà marzo. La nostra speranza è che questa
situazione si sblocchi il prima possibile e che possano riprendere i lavori”.